Descrizione
La chiesa sorge sopra un colle (detto Castelletto o dei Cumani), a circa un chilometro ad est della parrocchiale. Vi si accede dalla strada provinciale che da Marostica porta al centro di Pianezze.
E' dedicata a due grandi santi del Cristianesimo: gli apostoli Giacomo il Minore e Filippo, ricordati il 1° maggio. Gli studiosi ipotizzano una precedente intitolazione della chiesa a San Pietro da Verona, cambiata in epoca Romanica. Infatti l'oratorio era sede di celebrazioni, il 29 giugno, in occasione della festività di questo santo, raffigurato nella pala d'altare descritta nella visita vescovile del 1634.
La chiesetta si trova nominata per la prima volta nel 1262, ma nei recenti lavori di restauro (2002-2003) sono emersi particolari costruttivi e di orientamento tipici del periodo franco-longobardo. Nel luogo si presume vi fosse un castelliere (villaggio fortificato preistorico o anche di epoca romana, che sorgeva su un'altura).
La chiesa si presenta con semplice facciata a capanna e tetto a capriate. L'elegante campanile a vela risale alla fine del Seicento. L'apertura ovale al centro della facciata fu richiesta dal Vescovo di Padova Federico Corner nella visita pastorale del 1587, al posto di una precedente a croce. Sul bordo in pietra è incisa la scritta: OMNES CIVES CAELICI VITAE POSCANT PRAEMIVM "tutti i cittadini celesti invochino il premio della vita". L'iscrizione mette in risalto che questo è il luogo della preghiera per raggiungere il cielo: il luogo sacro sta sulla sommità del monte, tra cielo e terra, e ne è il congiungimento.
All'interno si nota l'equilibrio dei rapporti volumetrico-spaziali e la vivace decorazione geometrica dei mattoni fra le travature del tetto.
Nell'abside, nascosto dalla pala, si è conservato un frammento di affresco raffigurante la Vergine col Bambino. L'opera, staccata e restaurata nel 1878, risale alla seconda metà del Quattrocento, inizi del Cinquecento. Nel 2003 è stata sottoposta ad un accurato restauro e ricollocata sul fianco sinistro della navata.
La pala dell'altare, anch'essa restaurata, è datata 1884 ed è opera del pittore G. Scaratti. Essa sostituisce quella più antica, andata perduta. Raffigura in alto, su nubi, i santi Filippo e Giacomo con in mano la palma, premio per il martirio subito, in basso, nella penombra del tramonto, la descrizione pittorica dell'evento drammatico toccato a San Pietro da Verona, pugnalato da un sicario cataro mentre percorreva la strada che da Corno porta a Milano.
Il restauro, che nel 2003 ha riportato la chiesa dei SS. Filippo e Giacomo alla bellezza delle origini, è stato promosso ed eseguito, sotto la guida del prof. Angelo Chemin, dagli Alpini di Pianezze coadiuvati da esperti, con il contributo dell'Autostrada Brescia-Padova. S.p.A..