Descrizione
La chiesa parrocchiale di Pianezze è dedicata a San Lorenzo, patrono del paese. A Lorenzo, uno dei più celebri fra i numerosi martiri di Roma, fu assegnata la morte sulla graticola tre giorni dopo papa Sisto II, di cui era diacono, il 10 agosto dell'anno 258.
La chiesa, come tutte quelle antiche, aveva, in origine, l'altare maggiore rivolto a oriente. Nominata fin dal 1261, nella visita vescovile del 1515 S. Lorenzo viene definita come cappella della chiesa arcipretale di Santa Maria di Marostica.
Fra il 1753 e il 1754 la chiesa fu completamente ricostruita. Il restauro, voluto dal Parroco Don Giovanni Donadini, le diede l'aspetto che ha attualmente: l'altare fu spostato a occidente e la nuova facciata venne preceduta da una scenografica scalinata a più ripiani. I grandi cipressi che ora la fiancheggiano sono stati messi a dimora nei primi anni del Novecento.
L'ultimo restauro è stato effettuato fra il 1995 e il 1999, con l'apertura delle arcate laterali del presbiterio e della navata.
Molto bello il panorama che si gode dal sagrato.
La facciata, suddivisa da quattro lesene che sostengono una trabeazione, si conchiude con il timpano sormontato da tre statue: al centro S. Lorenzo, a destra S. Andrea e a sinistra un santo non identificabile, che tiene in mano un cartiglio.
Il campanile è a canna quadrata fino alla cella campanaria. Sopra il tamburo ottagonale si imposta una cuspide a forma di bulbo.
L'interno è costituito da un'unica navata con tre altari e soffitto a capriate ornate da decorazioni geometriche.
I medaglioni nei pennacchi del coro rappresentano i quattro evangelisti.
Nella pseudocupola si ammira S. Lorenzo in gloria: ciclo di affreschi opera del pittore padovano Giuseppe Graziani (1699-1760).
L'altare maggiore si eleva su tre gradini di marmo rosso. Al centro dell'alzata del gradino più alto è scolpito lo stemma del paese con la data 1671 e alcune iniziali.
Il tabernacolo è particolarmente ricco di colonnine, nicchie e statuine allegoriche. Ai lati due statue di pietra bianca: a sinistra S. Pazienza, madre di S. Lorenzo, secondo la tradizione aragonese; a destra S. Eurosia, martirizzata nel 714 dai Saraceni a Jaca sui Pirenei, invocata come protettrice dai fulmini.
La pala ad olio sull'abside, attribuita alla scuola dei Da Ponte, rappresenta l'incontro di S.Lorenzo con il papa Sisto II.
L'altare a destra è particolarmente ornato da marmi policromi. La pala, del XVI secolo, raffigurante la Madonna col Bambino e i Santi Lorenzo e Bernardino, è stata studiata da numerosi critici di storia dell'arte, tra i quali il Ridolfi che fa risalire lo schema compositivo a Jacopo Da Ponte, mentre l'esecuzione viene assegnata alla sua bottega. Notevole l'effetto decorativo del drappo rosso, che fa risaltare la Vergine e il Bambino.
L'altare di sinistra, dedicato alla Madonna del Rosario, è di un fastoso stile barocco.
Sulla parete, sempre a sinistra, si trova una tela ad olio dedicata alla Santissima Trinità., attribuita alla scuola dei Da Ponte.